Ufficiale: Ron Slay ad Avellino

S.S. Felice Scandone Sidigas Avellino comunica di aver sottoscritto un contratto con l’atleta Ronald Sylvester Slay. Ala pivot classe 1981, nativo di Memphis, esce da Tennesse College, facendo registrare nell’anno da senior cifre di tutto rispetto. Non scelto dall’Nba inizia la sua carriera in Europa.
Ha giocato le ultime 5 stagioni in Italia, tra Montegranaro, Pesaro, Caserta e Varese, lasciando sempre ottimi ricordi, oltre a prestazioni tecniche di primo livello. A Varese nella scorsa stagione, in 24 minuti di media ha segnato oltre 13 punti e preso 6 rimbalzi per partita, con una valutazione media di 15.
Ha iniziato la stagione nel Levski Sofia, squadra militante nel massimo campionato bulgaro.
“Ron è un giocatore di esperienza, che conosce bene il nostro campionato. – commenta il DG Antonello Nevola – Le sue caratteristiche tecniche sono adatte al nostro sistema di gioco. Ron è stato dal primo momento contento di venire ad Avellino. Speriamo di riuscire, tempestivamente, ad ottenere il rilascio del visto in modo che posso giocare già sabato contro la Benetton Treviso.”

Cantù si presenta ai suoi tifosi con una vittoria: battuta Sassari per 71-58


La Bennet Cantù non tradisce ed alla prima uscita stagionale di fronte ai propri tifosi acchiappa i due punti imponendosi sulla Dinamo Banco di Sardegna Sassari con il punteggio di 71-58. Partita caratterizzata da tante sbavature e da difese un po’ sottotono. Sassari ha “tenuto botta” per due quarti e mezzo, prima di cedere ai più attrezzati e scaltri padroni di casa. Tre quarti si sono chiusi in perfetta parità, quello fatale alla Dinamo è stato il terzo, giocato veramente male.
All’inizio della partita la Bennet partiva meglio, mentre la Dinamo litigava con il canestro. 5-0 di parziale in avvio per i padroni di casa, a firma di Cinciarini e Micov. Cantù muoveva la difesa di Sassari e, nel momento in cui non trovava l’appoggio sotto riusciva a pescare spesso l’uomo libera con un perfetto “penetra e scarica”. Ma per Sassari era un mostruoso Drake Diener a suonare la carica. La guardia di Fond du lac lanciava il contro-break dei biancoblù sassarese che, con un 8-0 e riuscendo a distendersi in velocità, mettevano la freccia e passavano a condurre, sull’8-5 a 4’38” dalla prima sirena. Time-out per Trinchieri, mentre la Dinamo doveva pensare un po’ alla sua difesa che non chiudeva abbastanza, soprattutto lasciando troppo spesso libero l’uomo all’altezza della lunetta. Coach Trinchieri provava ad incollare per un attimo Leunen a Drake Diener, ma i risultati non erano quelli sperati ed il numero 16 della Dinamo continuava a segnare. Ci provava, allora, con Basile ed il buon Gianluca si rivelava l’arma in più in attacco, soprattutto approfittando dei varchi che Sassari concedeva sulle penetrazioni centrali. Le due squadre proseguivano così a braccetto fino al 14-14 sulla sirena.
Il secondo periodo proseguiva sui binari dell’equilibrio ed una piccola fuga di Cantù (26-21 a 5’52” dall’intervallo) veniva subito neutralizzata dagli uomini di coach Sacchetti, che pure non approfittavano totalmente delle occasioni che si presentavano loro. Ortner commetteva un ingenuo fallo su Hosley allo scadere dei 24” di azione dei sassaresi e Trinchieri si vedeva fischiare un fallo tecnico. Hosley faceva 0/2 dalla lunetta, Drake Diener 2/2 e sul possesso successivo Benson commetteva infrazione di passi. Ergo, quattro o cinque potenziali punti gettati al vento e punteggio inchiodato sul 26-26. La Dinamo battezzava Mazzarino dalla lunga distanza, praticamente una follia, l’unica spiegazione è che fosse stato studiato il suo quadro astrale del giorno, dal momento che il bombardiere canturino faceva un inedito 0/3 dall’arco. Ma forse sarebbe stato meglio non insistere troppo, fermo restando che, a parte le battute ironiche, riesce davvero difficile pensare che si trattasse di una tattica piuttosto che di errori nelle rotazioni difensive da parte dei giocatori.
Si andava negli spogliatoi sempre sulla parità, 30-30.
Il terzo quarto stentava a decollare. Addirittura in un’azione di Cantù venivano fischiati addirittura quattro falli, questo per rendere l’idea dello “spezzettamento” di questo frangente. Mazzarino, dalla lunga distanza, riusciva anche ad incastrare il pallone tra il ferro e la tabella, mentre dall’altra parte Benson faceva qualche pasticcio che facevano poi pagare dazio a Sassari. Con Leunen e Micov Cantù dava un primo strattone alla gara, raggiungendo il +6 (40-34) a 4’28” dalla terza sirena. Ma il parzialone, fondamentalmente, la Bennet lo faceva poco dopo: 7-0, confezionato tutto dalla lunetta, e punteggio sul 47-36 per i padroni di casa. Drake Diener e Scekic ingaggiavano una lotta al tiro dai 6.75, ma Cantù chiudeva il periodo sul 52-39.
Ultimo periodo con Sassari ancora tenuta in vita dall’encomiabile Drake Diener, mentre Cantù aveva dalla sua la precisione millimetrica di Leunen, che segnava il massimo vantaggio, +14, sul 60-46 ed il grosso sembrava ormai fatto. Pubblico in festa, con un saluto “affettuoso” al patron delle Vu Nere Claudio Sabatini, condito dallo sfottò “lo vedi Sabatini, io no, io no”. La gara non offriva altro, Cantù controllava e dilatava anche lo scarto (69-53, +16, a 2’58” dalla fine, con i primi due punti di Mazzarino, segnati in contropiede solitario), mentre la Dinamo si era ormai squagliata. Restava lo spazio per un bellissimo e caloroso applauso del Pianella ai numerosi tifosi di Sassari presenti alla gara.

Bennet Cantù – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 71-58 (14-14; 16-16; 22-9; 19-19)
Bennet Cantù – Basile 12, Scekic 10, Lighty 3, Mazzarino 2, Ortner 12, Micov 12, Cinciarini A. 2, Marconato n.e., Markoishvili 4, Diviach n.e., Bolzonella n.e., Leunen 14. All. Trinchieri
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Devecchi, Hosley 7, Diener T. 12, Benson 5, Diener D. 22, Metreveli 8, Spissu n.e., Vanuzzo 2, Plisnic 2, Sacchetti B. All. Sacchetti

Fonte: pianetabasket.com

Una modesta Montepaschi Siena regola una tosta Umana Venezia


Una Montepaschi appena appena sufficiente doma l’orgogliosa  e tostissima Umana Reyer Venezia con il punteggio di 86-76, in un Palaestra pieno di pubblico venuto a vedere i nuovi arrivi Summers e Andersen e che ha accolto il caloroso tifo dei supporters veneziani venuti a celebrare l’esordio in serie A dopo tanti anni. Pianigiani sacrifica stavolta sull’altare del regolamento David Moss, e la squadra fatica in difesa dove proprio i due neoacquisti fanno molta fatica e che Clark e Slay bucheranno più volte dalla lunga distanza. Il viaggio verso Kazan si fa preoccupante per il coach bianco verde, certi meccanismi non si possono costruire in quattro giorni. Al contrario Mazzon ha inserito bene gli ultimi arrivi Szewczyk e Bowers, costruendo un muro difensivo notevole ma falloso. Particolare la prova del dominicano Bryan che in soli 10 minuti passati sul campo ha commesso 5 falli, segnando 10 punti con 6/7 ai liberi, e cinque rimbalzi di cui 2 in attacco.
La cronaca:  al 3’ squadre in parità (10-10) col canestro da sotto di Stonerook. Aradori è fuori gara (2/9 totale al tiro) e Summers spaesato (1/5 con 3 palle perse e 2 stoppate date) e un po’ oggetto misterioso: tocca ad Andersen riportare avanti la formazione di casa, ma Bowers con due triple ricuce lo strappo (17-17 al 9’). Effimero vantaggio di Szewczyk, ma entra sul parquet Nikos Zisis (MVP dell’incontro) che con cinque punti in fila mette la Montepaschi a chiudere la prima frazione 22-19. Nel secondo periodo si va avanti punto a punto: al 16’ è 28-27 col canestro di Young. La bomba di Carraretto cerca di spezzare l’equilibrio e Siena allunga fino a +10. Clark è implacabile e tiene a galla i suoi con cinque punti. Zisis segna e interrompe la striscia veneziana e poi realizza allo scadere di frazione per il massimo vantaggio 43-33.
Siena rientra in campo controllando la gara, ma l’Umana non si da per vinta. Una sequenza aperta dalla tripla di Stonerook e chiusa dai liberi di un Andersen a tratti devastante in attacco dilata il vantaggio (54-38 al 25’). Slay e Clark chiudono questo secondo break mensanino, con i lagunari bravi a non perdere la testa, Clark e Aradori si sfidano al tiro da tre e al 28’ i liberi di Lavrinovic firmano il 63-51. Due bombe per Carraretto e Slay verso la fine del quarto, che termina 67-56.
Stesso copione con la Montepaschi in controllo nell’ultimo periodo, nonostante il buon impatto di Bryan, al 35’siamo ancora a +9 (74-65 a metà periodo). Kaukenas trova il canestro del nuovo +11, replica ancora Bryan. Al 38’ la tripla di Zisis, libero sul lato destro, chiude di fatto l’incontro (83-68). Pianigiani tiene in campo Mc Calebb e Zisis insieme a cercare penetrazioni nell’ara veneziana, ma i giochi sono fatti. Clark può suggellare la sua ottima prova (8/11 al tiro con 5 bombe, 2/4 ai liberi con 5 assist) con la tripla finale che ferma il punteggio sul definitivo 86-76. Da sottolineare la buona prova della squadra di Mazzon, che sicuramente in casa sarà un pessimo cliente per chiunque, anche se dovranno controllarsi meglio: stasera con una terna arbitrale più severa già all’intervallo avrebbero avuto mezza squadra con cinque falli. Come a Teramo la vera differenza tra la Montepaschi e l’avversaria di turno l’ha fatta la profondità della panchina, che ancora una volta ha mascherato l’approssimazione tecnica del momento, la mancanza di coesione tattica e la stanchezza dei reduci dall’Europeo. La formazione estiva con Crispin e Forte sembra come non ci fosse mai stata.
MONTEPASCHI SIENA-UMANA VENEZIA 86-76 (22-19; 43-33; 67-56)
MONTEPASCHI SIENA: Mc Calebb 13, Zisis 16, Andersen 16, Carraretto 6, Lavrinovic 10, Kaukenas 11, Ress, Michelori ne, Lechthaler ne, Stonerook 5, Aradori 6, Summers 3. All. Pianigiani
UMANA VENEZIA: Clark 23, Allegretti, Causin ne, Tomassini, Slay 19, Szewczyk 7, Meini, Young 6, Fantoni 5, Bowers 6, Rosselli 10, Bryan. All. Mazzon

Fonte: pianetabasket.com

Lega A; Tutte le dirette TV del 16 ottobre

Virtus Roma - Angelico Biella [ Quarta Rete ] ore 17.00
Benetton Treviso - Banca Tercas Teramo [ Teleponte e Rete 8 ] ore 18.15
Cimberio Varese - Fabi Shoes Montegranaro [ E' TV Marche ] ore 18.15
Bennet Cantù - Banco di Sardegna Sassari [ Videolina ] ore 18.15
Novipiù Casale Monferrato - Vanoli Braga Cremona [ Tele Color ] ore 18.15
Sidigas Avellino - Canadian Solar Bologna [ Rai Sport 1 ] ore 20.30

Fonte: Basketnet.net

Ecco la Scavolini Siviglia Pesaro, la prima carnefice della corazzata Milano


E’ la Scavolini Siviglia Pesaro la prima carnefice della corazzata EA7-Emporio Armani Milano nella stagione 2011/12. Nel secondo turno del campionato di Serie A, la formazione di coach Dalmonte si è imposta con il punteggio di 69-66, al termine di una gara iniziata non bene per entrambe le squadre, ma che poi i pesaresi uscire prepotentemente già nel terzo quarto, lasciando l’Olimpia nella totale incertezza. L’Olimpia si è svegliata troppo tardi, con una fiammata negli ultimi minuti, ma la vittoria di Pesaro è sacrosanta, trovata con un grande cuore e senza che l’inerzia della gara sia mai passata dalla parte ospite. Ed il ridotto scarto finale premia fin troppo i lombardi, per quanto visto durante i 40’.
Avvio di gara in slow-motion per entrambe le squadre. Milano appariva sonnacchiosa, mentre Pesaro era piuttosto contratta ed impaurita dalla maggiore fisicità dell’Olimpia. Ancora senza l’infortunato James White (out anche Traini), la Scavolini Siviglia iniziava con tre “piccoletti” in campo: Hickman, Hackett e Cavaliero.
L’EA7 Emporio Armani andava subito sul +4 con Nicholas e Bourousis, mentre i marchigiani cercavano con troppa frequenza il tiro dalla lunga distanza, preferendo non avventurarsi tra i muscoli milanesi.
Ci Marco Cusin a riportare in parità il punteggio e da qui si viveva un momento della gara in cui Milano soffriva le fiammate di Hackett prima e di un indemoniato Hickman dopo. A 3’46” dalla prima sirena arrivava il primo vantaggio dei padroni di casa, poi rintuzzato fino al 16-12, prima che Gallinari portasse cinque punti alla causa lombarda ed il quarto terminasse sul 20-17 per gli uomini di coach Dalmonte.
Nel secondo quarto ancora tanti errori da parte dell’Olimpia, che tardava davvero ad entrare in partita. Con Filloy incollato ad Hickman nella speranza di limitarlo un po’, non c’era niente da fare ed a 7’50” dall’intervallo la Scavolini andava sul +5, 25-20, con una tripla proprio dell’esterno ex Casale Monferrato che faceva saltare in piedi tutto il pubblico. Coach Scariolo era costretto a chiamare time-out, per cercare di fermare l’emorragia e soprattutto per sbloccare mentalmente i suoi. La risposta, al rientro in campo, erano altri sette punti targati Pesaro, che valevano il 32-20. Olimpia in grande difficoltà, per niente reattiva. Pesaro, di contro, frizzante e galvanizzata dall’andamento della gara oltre che dai numeri di Hickman. L’Olimpia riusciva a rosicchiare qualche punto mettendo a segno un parziale di 5-0, ma la Scavolini Siviglia non mollava, si affidava alla difesa match-up e riusciva a mantenere un vantaggio di poco al di sotto della doppia cifra. A 50” dalla seconda sirena, Malik Hairston trovava la tripla del -6 milanese, rispondeva Jumaine Jones con il suo primo canestro della stagione 2011-12 e si andava negli spogliatoi sul 40-32 per i padroni di casa.
Il terzo quarto non portava niente di nuovo alla trama della gara, se non un acuirsi degli aspetti positivi per Pesaro e negativi per Milano. La Scavolini Siviglia migliorava ancora di più la propria prestazione difensiva, con ottimi accorgimenti sui pick’n’roll dei blasonati ospiti, di contro l’EA7-Emporio Armani non riusciva a fare proprio niente. Collezionava infrazioni di 24”, soffriva l’ottima retroguardia di Pesaro, ma manifestava anche molto poca convinzione e tanta incertezza. A pochi secondi dalla fine della terza frazione la Scavolini Siviglia volava sul +15 (49-34) e pur essendoci ancora tanto da giocare sembrava davvero impossibile che una Milano così brutta potesse riuscire a tornare in partita (o entrare, perché in realtà non c’era mai stata). Il periodo si chiudeva sul 49-36 per la Scavolini Siviglia e si partiva con gli ultimi 10’ di gara.
Artiglieria pesante armata in avvio di quarta frazione e serie di triple, ma anche così era Milano ad uscirne male: 55-41 per i padroni di casa a 8’ dall’ultima sirena e palasport elettrizzato ed in fibrillazione. Tutti a guardare il cronometro, quasi a spingerlo ad andare più velocemente. Un minuto e mezzo dopo arrivava il massimo vantaggio sul +16, 59-43, ma subito dopo arrivava una bella azione di Milano, data da un’ottima circolazione di palla per linee esterne che portava Fotsis alla realizzazione dall’arco. Difesa dell’Olimpia ora al limite del lecito, Lydeca soffriva sotto canestro ed era costretto ad alcuni errori, mentre dall’altra parte Cook faceva il furbo chiedendo (anche a muso un po’ troppo duro) il fallo su un’azione in cui sembrava si fosse proprio “incartato” da solo. Chiedeva addirittura l’antisportivo… e veniva accontentato un paio di azioni dopo, con la pesante sanzione fischiata a Hickman per un fallo a metà campo. Il punteggio era di 60-49 per Pesaro e questa situazione poteva riaprire definitivamente la gara. Cook pensava bene di fare 0/2 dalla lunetta. Sul possesso successivo, però, tornava in lunetta per un fallo subito e stavolta infilava entrambi i liberi. Mentre dall’altra parte, brutta notizia per Pesaro, che vedeva Hickman tornare in panchina per 5 falli commessi. A questo punto la tensione in casa Scavolini Siviglia si tagliava a fette, tremavano i polsi. Non quelli di Cavaliero che trovava una tripla vitale per la sua squadra. Pesaro ancora a +10 (63-53), ma rispondeva subito Fotsis. Le fasi di gara si facevano ora concitate, tra palle perse ed errori al tiro da una parte e dall’altra, ma il fallo sistematico cercato da Milano, consegnava i due meritatissimi punti alla Scavolini Siviglia Pesaro, per l’esplosione di gioia del pubblico dell’Adriatic Arena.
Scavolini Siviglia Pesaro – Hickman 20, Hackett 17, Cusin 8, Flamini, Jones 5, Cercolani n.e., Alibegovic n.e., Tortù n.e., Cavaliero 11, Lydeka 8. All. Dalmonte
EA7-Emporio Armani Milano – Nicholas 8, Hairston 13, Radosevic 4, Gallinari 8, Cook 8, Filloy A., Fotsis 12, Mancinelli 4, Bourousis 6, Rocca , Melli n.e., Giachetti 3. All. Scariolo

Fonte: pianetabasket.com

Reyer Venezia - Le nuove divise da gioco e le dirette TV


E’ tutta nuova la divisa da gara dell’Umana Reyer per lo storico ritorno in serie A. Nuova la veste grafica, nuovi i materiali, nuovo lo sponsor tecnico che l’ha realizzata. Presentata oggi al Reyer Store di via Palazzo con testimonial di eccezione Tim Bowers, Szymon Szewczyk, Marco Allegretti e Guido Meini, la nuova maglia è caratterizzata oltre che dai tradizionali colori sociali oro e granata ripresi dal Gonfalone di San Marco, anche dal leone alato anch’esso ripreso dalla storica bandiera cittadina. Un leone alato che impugna la spada, ovvero quello che ai tempi della Serenissima si esponeva quando ci si preparava alle battaglie, per riprendere metaforicamente il concetto riportandolo alle battaglie sportive che attendono l’Umana Reyer. Stessa grafica ma prevalenza del colore bianco con dettagli orogranata per la seconda maglia.
La nuova maglia sancisce meglio di ogni altra cosa la partnership ufficializzata lo scorso agosto con Erreà, sponsor tecnico che da quest’anno vestirà l’Umana Reyer per tutto il materiale sportivo indossato. “Un accordo altamente stimolante perché consente ad Erreà di legarsi ad una società unica nel panorama cestistico nazionale”.  Le parole di Claudio Sbrolla della divisione basket di Erreà per descrivere la partnership. “Un accordo nel quale i soggetti interessati si caratterizzano per una spiccata dinamicità, intraprendenza e grandi ambizioni. Per questo sono convinto che in questo cammino che ci vedrà insieme sapremo sviluppare progetti innovativi ed ottenere grandi risultati”.
Sulla nuova maglia oltre al main sponsor Umana campeggiano il nuovo logo della Reyer, il logo della Lega Basket serie A e di Erreà, il logo di Orler Tv, l’emittente televisiva che dedicherà ampio spazio quest’anno all’Umana Reyer con la trasmissione in differita di tutte le partite, in casa ed in trasferta, e di un programma Tv dedicato alla società oro granata. Sul retro inoltre, così come negli ultimi anni, il logo del Casinò di Venezia. I pantaloncini sono caratterizzati dalla presenza del leone alato stilizzato della Reyer e dal logo dell’azienda Everap, insieme ai già citati marchi di Umana, Reyer, Erreà e Lega Basket Serie A.
Presso il Reyer Store di via Palazzo, dove è già esposta in vetrina la divisa, è anche possibile acquistare tutto il nuovo materiale di abbigliamento Reyer prodotto da Erreà.

L’UMANA REYER SBARCA IN TV CON DUE PARTNERSHIP IMPORTANTI
Con l’arrivo in serie A cresce anche l’esposizione e l’interesse dei media nei confronti dell’Umana Reyer. Grande novità di quest’anno sarà la possibilità di vedere in diretta, sul territorio regionale, le partite in trasferta della prima squadra maschile orogranata. E’ stato infatti siglato oggi l’accordo tra la società orogranata e l’emittente 3Channel che trasmetterà in diretta gli incontri disputati fuori casa dagli uomini di coach Mazzon, a cominciare dalla partita di sabato sera a Siena. L’emittente padovana 3Channel è visibile sul canale 674 del digitale terrestre.
Ma non finisce qui perché l’Umana Reyer sarà seguita anche dall’emittente Orler Tv che invece trasmetterà tutte le partite, sia quelle giocate in casa che quelle in trasferta, in differita al lunedì sera. Orler Tv ospiterà inoltre un’ampia trasmissione settimanale sull’Umana Reyer, al venerdì sera, che parlerà di basket ma non solo. Orler Tv è visibile sul digitale terrestre (canale 655 per il Veneto) con una copertura geografica che copre Triveneto,  Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e parte della Toscana. Orler Tv è inoltre presente sul satellite in chiaro (bouquet Sky canale 907) visibile in tutta Europa ed in Nord Africa.

Fonte: pianetabasket.com

Marco Mordente ad un passo da Venezia

L’accordo tra il capitano della Nazionale italiana, nonché ex Armani Milano Marco Mordente e la Reyer Venezia sembra orami imminente. La trattativa dovrebbe concludersi in settimana, entro i termini previsti per poter schierare il giocatore già sabato, nell’esordio dell’Umana in Serie A, dopo il turno di riposo osservato nella prima giornata. Per Mordente Venezia sarebbe la soluzione ideale, anche per la vicinanza a casa, dove un bimbo nato da poco, praticamente a ridosso degli Europei lituani, lo aspetta (a Treviso).
Intanto dagli allenamenti giunge voce di qualche acciacco: Slay, ieri, si è allenato ancora a ritmo ridotto per via di un’infiammazione ad una caviglia, mente Allegretti ha rimediato una botta ad una spalla in uno scontro accidentale con un compagno di squadra.
Oggi (ore 17:30) sarà la volta del test, a porte chiuse, con la Marcopoloshop.it Forlì, anche lei reduce dal turno di riposo osservato nella seconda giornata del campionato di Legadue.



Fonte: pianetabasket.com

Avellino choc: anche Troutman sul piede di partenza

La Sidigas continua a perdere pezzi. Dopo la partenza di Szewczyk e la dipartita di Thomas per i noti problemi di passaporto, anche Chevon Troutman va verso l'addio, destinazione Bayern Monaco. Il lungo potrebbe lasciare la squadra già nelle prossime ore e non disputare nemmeno la prima gara interna dei lupi, in programma domenica 16 ottobre contro la Virtus Bologna. Si attende una risposta da parte della società irpina e dai nuovi soci che sinora non hanno fornito alcuna garanzia economica per assicurare una continuità di programma. Il ciclo di Avellino sembra ormai al capolinea.


Fonte: pianetabasket.com

Serie A - Archiviata la prima giornata. Spunti tanti, sorprese poche

La prima giornata è andata. Tutte le squadre, tranne la Reyer Venezia che riposava, hanno rotto il ghiaccio e messo ufficialmente “i piedi” nella nuova stagione, la 90ª di Serie A.
Per quella che, secondo i pronostici, dovrebbe essere l’altissima classifica, non ci sono state sorprese (in realtà tutti i risultati sono stati abbastanza “prevedibili”): la Montepaschi Siena ha vinto, pur non agilmente, sul campo della Banca Tercas Teramo, l’EA7-Emporio Armani Milano, finalmente con un pubblico degno, per numero di presenze, della sua storia, ha prodotto un’accelerata in corso d’opera mettendo alle corde la Cimberio Varese e la Bennet Cantù è passata sul campo della Vanoli Cremona. Quelle di Siena e di Cantù sono state le uniche vittorie colte fuori casa, per il resto il fattore campo è stato rispettato dappertutto.
La Dinamo Sassari ha vinto bene contro la matricola Casale Monferrato, soffrendo all’inizio e venendo fuori alla distanza, mettendo in vetrina un Travis Diener da leccarsi i baffi e spellarsi le mani (a quando il passaporto italiano?).
La Virtus Bologna ha avuto necessità di un tempo supplementare per avere ragione di Roma. Quest’ultima al 37° minuto era avanti di 5 lunghezze, sul 67-62, ma le Vu Nere hanno avuto oggi un Homan da 23 punti e 16 rimbalzi, che ha lanciato il recupero, ancor prima della volata finale "tirata" dall'ottimo Koponen.
Caserta e Treviso, come in effetti ci si attendeva, hanno lottato fianco a fianco praticamente per tutta la gara. L’ha spuntata Caserta (ottima prestazione di Andre Smith, il più atteso dopo le ultime prove di preseason incolori) di una sola lunghezza, con un tiro di Gentile che si è spento sul ferro proprio sulla sirena finale. Per Treviso ha steccato la prima Gal Mekel, che presenta un tabellino pressoché immacolato: un rimbalzo difensivo catturato a fronte di due falli commessi, 0/2 al tiro dall’arco e due palle perse, per una valutazione totale di -5. Non si è alzato dalla panca, invece, Wojciechovski.
Avevamo detto di stare attenti a Biella, con la sua coppia Pullen-Coleman. Detto, fatto. La giovane ed effervescente Angelico ha battuto una delle squadre che in fase di mercato ha raccolto l’approvazione di tutti: la Scavolini Siviglia Pesaro. Va bene che a coach Dalmonte mancava l’uomo volante White, ma la cosa che ha più pesato è stata probabilmente il “buco nell’acqua” fatto da Jumaine Jones, che ha chiuso la gara a secco e con un -7 di valutazione che parla da solo. Insomma, rinunciare contemporaneamente a due giocatori di quel calibro diventa un bel po’ problematico.
Infine Montegranaro che ha battuto la Sidigas Avellino, mandando cinque uomini in doppia cifra: Karl (11), Zoroski (19), Di Bella (11), Brunner (18) ed Ivanov (10). Avellino ha avuto poco o niente dagli ultimi arrivati Gaddefors e Golemac e ha lasciato il via libera ai padroni di casa nell’ultimo quarto, dopo aver chiuso sul +1 il terzo.